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La Risiera di San Sabba

Cultura



IL CONTESTO STORICO.

La conduzione disastrosa delle campagne di guerra per l'esercito italiano, lo sbarco in Sicilia giornale delle truppe americane, i continui bombardamenti e le difficoltà crescenti per la popolazione civile, affrettano in maniera considerevole la crisi del fascismo, il 25 luglio del 1943 giornale nel corso della riunione del Gran Consiglio, Benito Mussolini, foto messo in minoranza, viene costretto a lasciare il Governo ed in conseguenza di ciò, Vittorio Emanuele II nomina capo del governo Pietro Badoglio. Il 5 Settembre in segreto gli alleati ed il Governo italiano, perfezionano l'accordo per il cessate il fuoco, l'armistizio viene quindi comunicato l'8 Settembre, giornale buttando nello smarrimento e nel caos, l'esercito italiano e dando così la possibilità, alle non ancora imponenti forze tedesche di occupazione, di prendere in mano la situazione. I tedeschi si trovano così ad aver in mano quasi senza alcuna resistenza il centro nord d'Italia e decidono di liberare Mussolini dalla sua prigionia sul Gran Sasso giornale. Il 23 Settembre viene fondata la Repubblica Sociale Italiana che estende la propria giurisdizione all'Italia Centro Settentrionale, occupata dalle truppe naziste. Il Partito Fascista Repubblicano nel Novembre del 1943 riunito a congresso, emana il "Manifesto di Verona", il programma su cui si basa la neocostituita Repubblica Sociale Italiana.

Inizia così il periodo più oscuro dell'occupazione nazista in Italia. In questo contesto il Friuli Venezia Giulia regione dell'estremo nord est della penisola , cessa di far parte dello Stato Italiano, diventando territorio direttamente amministrato dal terzo Reich. I tedeschi infatti costituiscono ed annettono al Reich la Adriatisches Kùstenland (Litorale Adriatico) foto che comprende le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, un territorio vasto dall'Alto Adriatico al Bacino del fiume Sava. Hitler foto nomina governatore della Adriatisches Kustenland, il carinziano Friedrich Rainer foto che assume pieni poteri il 1 ottobre del 1943. Questo commissario nazista, in breve tempo, sottopone al controllo diretto dei suoi uomini i Prefetti delle provincie ex italiane e i Podestà dei comuni, affiancandoli con i cosiddetti "consiglieri" ed usando ogni metodo repressivo per sedare qualsiasi protesta interna od esterna alle istituzioni. Rainer prende anche il comando diretto delle varie milizie territoriali presenti nella vasta area: milizie italiane, croate e slovene. Queste milizie con diverse denominazioni, passano alle dipendenze dirette delle SS e si macchieranno, al pari delle truppe naziste di occupazione, di crimini orrendi. Le milizie fasciste assumono il nome di Milizia Difesa Territoriale ed i vari raggruppamenti di polizia vengono utilizzati nelle operazioni di rastrellamento. Fra i reparti di polizia tristemente famosi, l'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia, agli ordini dell'Ispettore generale Giuseppe Gueli, la cui sede era presso "Villa Triste" in via Bellosguardo a Trieste. Questo raggruppamento di polizia, creato nell'aprile del '42, con lo specifico compito di controllo della classe operaia nelle grandi fabbriche, di repressione della guerra partigiana e della Resistenza, diviene tristemente noto, nella sua sezione operativa, come "Banda Collotti" dal nome del suo comandante, il Commissario Gaetano Collotti, e proseguì il "suo servizio" anche dopo l'8 settembre fornendo ai tedeschi una preziosa e fattiva collaborazione contro gli antifascisti e nella cattura degli ebrei, grazie alla conoscenza del territorio ed agli informatori sui quali poteva contare. Prima della seconda guerra mondiale, gli ebrei triestini erano cinquemila, ma a seguito delle leggi razziali fasciste del '38 con l'istituzione anche a Trieste di uno dei famigerati "Centri per lo studio del problema ebraico" (erano quattro in tutta Italia), molti riuscirono ad emigrare all'estero. Nonostante ciò i nazisti riuscirono a deportare nei campi di sterminio oltre settecento ebrei triestini. Di questi solo una ventina sopravvissero. Nella Risiera accanto agli ebrei triestini furono imprigionati e poi deportati, moltissimi ebrei catturati in Veneto, Friuli, Fiume e Dalmazia. Dopo l'8 Settembre dunque, Il ferreo controllo poliziesco, la repressione politica, quella razziale ed antipartigiana vengono affidati alla supervisione delle SS, il cui comandante Odilo Lotario Globocnik, foto triestino di nascita, legato ad Himmler e già organizzatore dei massacri di due milioni e mezzo di ebrei in Polonia (Aktion Reinhard), si insedia a Trieste con un nutrito seguito uomini di fiducia, dei veri "professionisti della morte" esperti distintisi in modo sinistro nelle varie operazioni di sterminio in Germania, Polonia, Unione Sovietica e nei campi della morte polacchi di Belzec, Sobibor e Treblinka. Con Globocnik arrivano a Trieste gli uomini del Einsatzkommando Reinhard, ben 92 specialisti tra i quali numerose SS ucraine, sia uomini che donne. Gli Einsatzgruppen o Einsatzkommandos erano reparti speciali creati allo scopo di "condurre la lotta contro i nemici ostili al Reich alle spalle delle truppe combattenti" e di svolgere compiti di particolare "impegno" per l'attuazione della politica di occupazione, repressione e sterminio praticata dal terzo Reich nei territori invasi. Questi gruppi, dipendevano dallo "RSHA", cioè dall'ufficio centrale della polizia di sicurezza del Reich (Reichssicherheitshauptamt) a sua volta dipendente dal Ministero degli Interni alla cui testa era il Reichsfùrher SS e ministro Einrich Himmler. Pochi giorni dopo l'8 settembre, arriva a Trieste con alcuni suoi uomini che avevano partecipato alla Aktion Tiergarten 4, cioè, fin dal 1939, all'eliminazione dei "malati inguaribili" tedeschi e successivamente di prigionieri dei campi di concentramento segnalati come "inguaribili" con false certificazioni dei medici di campo.

L'Einsatzkommando Reinhard costituisce territorialmente diversi uffici contrassegnati dalla sigla R. Il gruppo che opera a Trieste, ha la sigla R1, quello che opera a Udine la sigla R2 quello di Fiume la sigla R3. La sigla è impressa sui documenti e sulle celle della Risiera. Il primo comandante dell'Einsatzkommando a Trieste è Christian Wirth; dopo l'uccisione di Wirth in un'imboscata partigiana a Erpelle il 26 maggio del '44 gli subentra foto August Dietrich Allers. Il braccio destro di Allers e comandante della Risiera sarà foto Joseph Oberhauser. La presenza di un tale "staff" eccezionale per responsabilità organizzative nella politica di sterminio in Europa nel "Litorale Adriatico" è giustificata dall'estrema importanza che tale territorio aveva per il Reich. Il litorale è l'ultima conquista europea dell'imperialismo nazista, Trieste, l'Istria e il Friuli sono una piattaforma economica e politica dell'espansionismo germanico nel Sud Europa e nell'area mediterranea e sono nel contempo una "cerniera" strategica essenziale tra il settore balcanico, sconvolto dalla guerra partigiana e minacciato dall'avanzata sovietica, il fronte italiano e la Germania meridionale.


SOMMARIO

(campagne di guerra)
La campagna contro la Francia condotta dal 21 al 23 giugno 1940, le truppe italiane attaccano la cintura fortificata francese delle alpi occidentali: 6000 caduti è il prezzo che Mussolini paga per sedersi fra i vincitori di questa primissima fase della guerra.

Le campagne d'Africa , vengono combattute sui fronti delle colonie italiane dell'Africa settentrionale e dell'Africa orientale. La campagna di Grecia, viene combattuta dal 28 Ottobre 1940 al 23 aprile del 41, le truppe italiane dislocate in Albania, varcano il confine greco e sferrano un offensiva che ben presto viene bloccata sulla linea Pindo-Kalibaki. Successivamente una serie di contro offensive costringono gli italiani ad arretrare con ingenti perdite. L'esercito greco è sconfitto solo dopo l'intervento delle truppe tedesche che nel frattempo avevano occupato la Jugoslavia assieme a truppe italiane ed ungheresi. (campagna contro la Jugoslavia 6-18 aprile 1940) Nel maggio del 42 si arrendono i contingenti Italiani in Etiopia e nel Maggio del 43, dopo El Alamain i corpi di spedizione italiani e tedeschi sul fronte libico vengono definitivamente annientati.

Campagna di Russia, 22 06 41 le truppe tedesche invadono l'Unione Sovietica, lo stesso giorno Mussolini dichiara guerra all'Urss ed ordina l'allestimento di un corpo di spedizione italiano in Russia.

Il CSIR (corpo di spedizione italiano in Russia). Gli Italo tedeschi avanzano fino alle porte della capitale Russa (10 11 41), ma dopo la battaglia di Mosca il fronte si allontana arretrando di circa 400 chilometri. Nel Luglio del 42, Mussolini invia un nuovo corpo di spedizione (l'ARMIR) composto da circa 230000 uomini che si disloca lungo il fiume Don. In seguito alla avanzata vittoriosa ed inarrestabile della Armata Rossa (Dicembre 42) la Armir deve ritirarsi precipitosamente, i soldati italiani vengono decimati dagli attacchi e dall'inverno russo, 85000 soldati muoiono negli attacchi o risultano dispersi, 30000 periscono per congelamento o assideramento.

(sbarco in Sicilia)
Inizia il 10 luglio 1943, (operazione husky), la settima armata usa sbarca sulle spiagge di Gela e l'ottava armata inglese su quelle di Pachino e Siracusa. La resistenza delle truppe italo tedesche è debole il 15 Luglio viene occupata Augusta, il 17 Agrigento, il 22 Palermo, il 5 Agosto Catania. Ciò che rimane delle truppe Italo tedesche viene evacuato dall'isola il 17 Agosto.
Il 3 settembre le Truppe Alleate sbarcano in Calabria.

(25 Luglio 1943)
Il 24 luglio il Gran consiglio del fascismo che da quattro anni non viene convocato, in riunione vota a maggioranza( 19 voti favorevoli 7 contrari e due astenuti) un ordine del giorno proposto da Dino Grandi (presidente della camera dei fasci e delle corporazioni) in cui si chiede a Mussolini di restituire al Re il comando militare, il giorno dopo Mussolini viene destituito ed arrestato per ordine di Vittorio Emanuele II che affida il governo al Maresciallo D'Italia Pietro Badoglio.

(8 Settembre 1943)
Il 3 settembre a Cassibile in Sicilia viene discusso l'armistizio tra le forze armate italiane e quelle alleate, il 5 Settembre viene accettato dal comando italiano e l'8 Settembre viene comunicato alla popolazione ed anche allo stesse truppe. I tedeschi reagiscono immediatamente ed approfittando anche della mancata attuazione di un qualsiasi piano difensivo predisposto dal Re e dagli alti comandi, hanno facilmente ragione dell'esercito italiano, che sebbene sia presente con forti contingenti sulla penisola senza ordini precisi si disgrega. Soltanto in poche situazioni vi è una adeguata resistenza dovuta per volontà ed iniziativa di ufficiali italiani, che comunque vengono sopraffatti dalle truppe tedesche che avevano ordini precisi e migliore organizzazione. Il 9 Settembre il Re, la famiglia reale ed Il Maresciallo Badoglio fuggono da Roma, raggiungono Brindisi già in mano agli alleati. Mentre il 10 settembre il Generale Carboni comandante delle forze militari italiane che difendono la capitale si arrende ai Tedeschi.

(Il Gran Sasso)
Il 12 Settembre paracadutisti tedeschi al comando del capitano delle SS Skorzeny liberano Mussolini dalla sua prigione di Campo Imperatore sul Gran Sasso, i carabinieri di guardia non oppongono resistenza.

(Repubblica Sociale Italiana)
Il 14 Settembre Mussolini incontra Hitler a Rastenburg. Il Fürer lo invita a formare una repubblica protetta dai tedeschi.

Il 25 Settembre Mussolini lascia la Germania e raggiunge la rocca delle Camminate in Romagna dove inizia una intensa attività per la formazione della Repubblica Sociale Italiana e del suo Governo.

Nei primi giorni di ottobre vengono formate le prime divisioni dell'esercito della Repubblica Sociale Italiana sotto il controllo del comando tedesco.

(Manifesto di Verona)
Il 14.11.1943 in Castelvecchio a Verona si riunisce la dirigenza del partito fascista repubblicano per approvare la creazione di una assemblea costituente per dare nuovo ordinamento ed istituzioni alla repubblica. il congresso del P.N.R. (Partito Nazionale Repubblicano) approva un manifesto redatto da Mussolini, Bombacci e Pavolini, articolato in 18 punti che confermava la necessità dell'assemblea costituente, dichiarava decaduta la monarchia, sanciva l'avvento della repubblica sociale e restituiva al partito Fascista il ruolo di guida del Paese.